Cosa non farebbe un turista medio (come me) per amore dell'avventura?... Tutto e di più, se possibile, perché la regola in viaggio è la seguente: se ti capita qualcosa di indimenticabile, di bizzarro, di estremamente improbabile, allora è il momento di farla, senza pensarci due volte, chiudendo gli occhi e sperando che dopo non ti lasci addosso qualcosa di spiacevole. E' il caso di una cena in un ristorante tipico giapponese, quello, per intenderci, in cui i tavoli e le sedie sono a livello del terreno. La follia consiste in questo: malgrado tu sappia benissimo che mangiare accovacciato per terra equivale a rischiare la lombalgia o crampi dolorosissimi, lo fai lo stesso, pur di poter affermare: ho mangiato come un vero giapponese!
I locali che hanno al loro interno ambienti simili alla foto sono molti. Sono generalmente collocati sopra il livello del pavimento - dove bisogna lasciare le scarpe - divisi l'uno dall'altro da paratie di legno, arredati con tavoli alti non più di 25 cm dal terreno circondati da cuscini molto poco confortevoli. Alcuni, invece, hanno vere e proprie sedie con tanto di spalliera, ma senza le 4 gambe. Sono luoghi molto affascinanti, bisogna ammetterlo, in cui i turisti farebbero carte false pur di assicurarsi il privilegio di pranzare o cenare. In queste nicchie, in genere separate dal resto degli ambienti più tradizionali, si consuma lo stesso pasto servito altrove nel locale, ma con una ritualità e una solennità che appaga lo spirito e lo stomaco. E anche il conto è sensibilmente più salato.
Pertanto, non ti rimane altro che rassegnarti. Ti pieghi, provi a sistemarti sui tuoi polpacci ma neppure dopo un minuto cominci a sentire i crampi che si propagano per le gambe raggiungendo tutte e dieci le dita dei piedi. E' chiaro che la posizione è insostenibile. Allora ti sistemi su un lato, ma neppure allora trovi pace; ti metti seduto con le gambe raccolte davanti, ma così non riesci a mangiare; incroci le gambe come un santone indu, ma anche quella posizione, almeno per me, è impraticabile, sono troppo legato... L'unico sistema per sedermi senza subire troppi sfasci è disporre le gambe sotto il tavolino (ci passano appena), e allungarle il più possibile. Non è elegante, lo so, non è tradizionale, ovviamente, ma ti aiuta molto, almeno durante il pasto. Perché dopo, quando ti alzi, arrivano i dolori, nel senso letterale del termine: la rigida posizione a 90 gradi, senza avere quasi nessuna possibilità di muovere le gambe, ti ha irrigidito la schiena a tal punto che anche semplicemente rizzarti su diventa un'impresa titanica. Il sangue, che si era ammucchiato chissà dove, torna a circolare dal bacino in giù e ti costringe a muoverti come un fantoccio, perlomeno per i primi passi, perché tutto senti meno che il tuo corpo... E dopo che vedi il conto, i dolori aumentano, e quelli rimangono anche dopo, posso assicurarlo.
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